Quando ho acquistato il mio primo PC, un Pentium 3 a 500 Mhz, ho subito cercato modi per utilizzarlo anche per la ricerca scientifica. La mia passione per l'astronomia e i film di fantascienza mi hanno guidato verso la scoperta del progetto SETI@home.
Ero affascinato da opere cinematografiche come "CONTACT," "Incontri ravvicinati del terzo tipo" ed "E.T. l'extratterrestre," e il pensiero di un possibile contatto con una vita aliena mi entusiasmava profondamente.
Quando ho appreso dell'esistenza di questo progetto, ho immediatamente scaricato il software e mi sono documentato sul suo funzionamento. Questo impegno ha messo alla prova mio padre, costretto a fronteggiare bollette dell'energia elettrica elevate a causa del computer costantemente acceso per l'analisi dei dati.
SETI@HOME
Il termine SETI sta per "Search for Extraterrestrial Intelligence" e il SETI@home era un progetto di ricerca che coinvolgeva volontari in tutto il mondo nel contribuire al calcolo distribuito per cercare segnali di vita extraterrestre intelligente. I partecipanti scaricavano un software che utilizzava la potenza di calcolo dei loro computer per analizzare dati radioastronomici alla ricerca di segnali anomali o modelli che potessero suggerire l'esistenza di civiltà extraterrestri avanzate. I risultati delle analisi venivano poi restituiti ai ricercatori per ulteriori esami. In breve, SETI@home cercava segnali radio provenienti dallo spazio per trovare prove di attività extraterrestre.
SETI@home è stato un progetto di successo per diversi anni e ha fornito una potente dimostrazione di come il calcolo distribuito e la partecipazione pubblica potessero essere utilizzati per affrontare problemi scientifici complessi.
Il progetto SETI@home è terminato il 31 marzo 2020. La ricerca SETI continua attraverso altri progetti e strumenti, sfruttando le tecnologie e le scoperte più recenti nel campo della radioastronomia e dell'astrobiologia.
IL RADIOTELESCOPIO DI ARECIBO
Il radiotelescopio di Arecibo era un imponente strumento di ricerca scientifica situato vicino ad Arecibo, a Porto Rico. Era uno dei radiotelescopi più grandi e iconici del mondo ed è stato un importante strumento per l'astronomia, la radioastronomia e la ricerca scientifica nello spazio.
Era costituito da un grande disco parabolico di 305 metri di diametro, sospeso in una gigantesca depressione naturale nel terreno. La struttura del telescopio è stata supportata da una rete di cavi e torri di supporto. La sua antenna parabolica rifletteva le onde radio provenienti dallo spazio verso un'antenna posta sopra di essa, che trasmetteva i segnali a terra per l'analisi scientifica.
Il radiotelescopio di Arecibo ha subito danni significativi a causa di un cedimento strutturale avvenuto il 10 agosto 2020. In quella data, uno dei cavi di supporto principali si è rotto, causando un grave danno alla struttura. Purtroppo, il 1° dicembre 2020, una piattaforma aerea che si trovava sopra la parabola è crollata, causando ulteriori danni e portando alla decisione di smantellare il telescopio per ragioni di sicurezza. Il crollo ha rappresentato una perdita significativa per la comunità scientifica e per l'astronomia.
SCOPERTE PIU' IMPORTANTI
Ecco alcune delle scoperte più significative fatte dal radiotelescopio di Arecibo:
- Nel 1964, ha determinato il periodo di rotazione di Mercurio, che era diverso da quello che si pensava in precedenza;
- Nel 1968, ha scoperto il primo pulsar binario, una stella di neutroni che orbita attorno a un’altra stella. Questa scoperta ha permesso di testare la teoria della relatività generale di Einstein;
- Nel 1982, ha scoperto le prime emissioni radio da un pianeta extrasolare, il gigante gassoso Epsilon Eridani b;
- Nel 1992, ha scoperto il primo pianeta extrasolare confermato, PSR B1257+12 B, che orbita attorno a un pulsar. Questa scoperta ha aperto la strada alla ricerca di altri mondi al di fuori del nostro sistema solare;
- Nel 2008, ha scoperto il primo pulsar triplo, un sistema composto da una stella di neutroni e due stelle bianche nane. Questo sistema offre una rara opportunità di studiare le interazioni gravitazionali tra tre corpi celesti.
Queste sono solo alcune delle molte scoperte fatte dal radiotelescopio di Arecibo nel corso della sua lunga e illustre storia. Il radiotelescopio è stato anche usato per altri scopi, come la misurazione della distanza e della velocità degli asteroidi, la mappatura della superficie della Luna e dei pianeti e lo studio dell’atmosfera terrestre.
IL MESSAGGIO DI ARECIBO
Come già accennato, il radiotelescopio di Arecibo è stato coinvolto in vari sforzi di ricerca di vita extraterrestre intelligente, anche se questa non era la sua principale area di ricerca. Nel 1974, ha inviato il messaggio di Arecibo, un segnale radio codificato che conteneva informazioni sulla Terra e sull’umanità, verso l’ammasso globulare M13, a circa 25.000 anni luce di distanza. Questo è stato un tentativo di comunicare con una possibile intelligenza extraterrestre.
Il messaggio era composto da 1679 bit, che potevano essere organizzati in una griglia di 73 righe e 23 colonne. Ogni bit era rappresentato da una frequenza radio: il valore 1 corrispondeva a una frequenza di 2380 MHz, mentre il valore 0 corrispondeva a una frequenza di 2379.25 MHz. Il messaggio conteneva informazioni sulla Terra e sull’umanità, suddivise in sette parti:
- I numeri da 1 a 10 in formato binario, per mostrare il sistema numerico usato.
- I numeri atomici degli elementi idrogeno, carbonio, azoto, ossigeno e fosforo, che sono i costituenti principali del DNA.
- La formula dei nucleotidi del DNA, rappresentata con i simboli degli elementi chimici e le loro posizioni relative.
- Il numero dei nucleotidi nel DNA umano, pari a circa 4,3 miliardi.
- Una rappresentazione grafica della doppia elica del DNA, con le dimensioni relative delle basi azotate e dello zucchero-fosfato.
- Una rappresentazione grafica di un essere umano, con l’altezza media di un uomo (176 cm) e la popolazione terrestre (circa 4,3 miliardi) al momento della trasmissione.
- Una rappresentazione grafica del sistema solare, con la posizione relativa dei nove pianeti (incluso Plutone) e la posizione evidenziata della Terra.
- Una rappresentazione grafica del radiotelescopio di Arecibo, con il diametro dell’antenna (305 metri) e la lunghezza d’onda del segnale trasmesso (12,6 cm).
Il messaggio di Arecibo è stato un esempio di messaggio interstellare (METI), cioè un messaggio diretto intenzionalmente verso una possibile civiltà aliena. Tuttavia, il messaggio non aveva lo scopo di stabilire una vera e propria comunicazione, ma piuttosto di dimostrare le capacità tecnologiche e scientifiche dell’umanità. Infatti, il messaggio impiegherà 25.000 anni per raggiungere la sua destinazione, e altrettanti per ricevere una eventuale risposta. Inoltre, non è nemmeno sicuro che M13 sia abitato da esseri intelligenti, o che questi siano in grado di decifrare il messaggio.
CONCLUSIONI
Ogni volta che fisso il cielo stellato, il radiotelescopio di Arecibo si intrufola nei miei pensieri: un simbolo maestoso dell'umanità che tendeva la mano verso l'ignoto.
Il radiotelescopio di Arecibo ha permesso di sognare a tutti gli appassionati di astronomia. E' stata la nostra voce e il nostro udito nel cosmo, alla ricerca di segnali in grado di spalancare le porte a una nuova era di ricerca scientifica.
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