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DOVE SONO TUTTI?

Aggiornamento: 24 mag

In questi giorni, i media hanno riportato la notizia del ritrovamento di due presunte "mummie aliene" nella regione di Nazca, in Perù. Tuttavia, queste scoperte sono da considerarsi dei falsi. È importante notare che l'ufologo Jaime Maussan, il quale le ha presentate durante un congresso in Messico, è noto per aver in passato presentato corpi mummificati umani come se fossero corpi alieni.

A prescindere dall'impatto mediatico, che ha dimostrato come una scoperta di questo tipo possa "rimbalzare" velocemente da una testata giornalistica ad un'altra, resta la domanda che da sempre ci poniamo: se l'universo è così vasto, possibile mai che non siamo ancora riusciti ad avere alcun tipo di contatto con intelligenze extraterrestri?


DOVE SONO TUTTI

Il paradosso di Fermi è una domanda posta dal fisico Enrico Fermi durante una discussione informale nel 1950. La domanda si basa sull'apparente contraddizione tra la probabilità molto alta di esistenza di civiltà extraterrestri nell'universo e l'assenza di prove evidenti o contatti diretti con tali civiltà. Il Paradosso di Fermi si può riassumere con la domanda: "Dove sono tutti?"


In altre parole, considerando il vasto numero di stelle e pianeti nell'universo, molte delle quali potrebbero avere le condizioni necessarie per sviluppare la vita, sembrerebbe probabile che ci siano civiltà aliene là fuori. Tuttavia, non abbiamo ancora ricevuto alcuna prova definitiva della loro esistenza, né abbiamo avuto contatti diretti con loro.


Ci sono diverse teorie e ipotesi che cercano di spiegare questo paradosso. Alcune suggeriscono che le civiltà aliene potrebbero essere troppo distanti per comunicare o che potrebbero usare forme di comunicazione o tecnologia che non siamo in grado di rilevare. Altre teorie ipotizzano che le civiltà aliene potrebbero essere rare o che potrebbero essere scomparse per varie ragioni prima di raggiungere una fase in cui sarebbero in grado di comunicare con altre civiltà.

Ma è possibile stimare il numero potenziale di civiltà extraterrestri nell'universo con le quali potremmo essere in grado di comunicare?


LA FORMULA DI DRAKE

La risposta è nella formula di Drake: un'equazione proposta dall'astronomo e astrofisico Frank Drake nel 1961. La formula è spesso utilizzata come base per le discussioni sulle possibilità di vita intelligente al di fuori della Terra e sui potenziali contatti con civiltà aliene.


La formula di Drake è espressa nel seguente modo:

N = R* × fp × ne × fl × fi × fc × L

Dove:

N rappresenta il numero di civiltà extraterrestri nella nostra galassia, la Via Lattea, con cui potremmo potenzialmente comunicare.

R* è il tasso di formazione stellare nella Via Lattea, ovvero il numero di nuove stelle che si formano ogni anno.

fp è la frazione di stelle che hanno sistemi planetari.

ne è il numero medio di pianeti che potrebbero sostenere la vita per ogni sistema planetario.

fl è la frazione di pianeti dove effettivamente si sviluppa la vita.

fi è la frazione di pianeti con vita dove si sviluppa la vita intelligente.

fc è la frazione di civiltà che sviluppa la tecnologia necessaria per la comunicazione interstellare.

L è la durata media in anni durante la quale una civiltà è in grado di comunicare con altre civiltà.


Per ogni variabile dell'equazione esistono valori ottimisti e pessimisti ma questi intervalli possono variare notevolmente a seconda delle diverse opinioni degli scienziati e degli studiosi.

Si stima comunque che i valori di N oscillano intorno a 600000 (ottimisti) e 0,0000001 (pessimisti).

Da sottolineare quindi che l'equazione viene spesso utilizzata in modo speculativo e non fornisce una stima precisa del numero di civiltà aliene. Tuttavia, è una base utile per avviare discussioni e ricerche sulle possibilità di vita extraterrestre.


SI MA GLI UFO?????

La sigla "UFO" sta per "Unidentified Flying Object," che in italiano significa "Oggetto Volante Non Identificato." Gli UFO sono oggetti che sono stati avvistati in volo e che non possono essere identificati immediatamente o facilmente da chi li osserva. Tuttavia, il termine UFO non implica automaticamente che questi oggetti siano astronavi extraterrestri o veicoli alieni.


Gli UFO possono essere oggetti di vario tipo, come aerei, droni, palloni aerostatici, fenomeni atmosferici insoliti, satelliti artificiali, o anche semplici errori di percezione. In altre parole, qualsiasi oggetto che non sia immediatamente riconoscibile e identificabile può essere classificato come UFO fino a quando non si scopre cosa sia realmente.


La confusione tra UFO e astronavi extraterrestri spesso deriva dalla suggestione o dalla speculazione. Alcune persone credono che osservazioni di UFO possano essere il risultato di visite da parte di civiltà extraterrestri avanzate, ma finora non esiste alcuna prova scientifica diretta di tale fenomeno. La stragrande maggioranza degli avvistamenti di UFO può essere spiegata in termini di fenomeni naturali o oggetti terrestri.


CONCLUSIONI

Nei post precedenti ho trattato di esopianeti (pianeti che orbitano attorno a stelle diverse dal Sole, link: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=105188089328058&id=100095106002390 ) e del progetto SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence, link: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=126973650482835&id=100095106002390 ). La ricerca di altre forme di vita è uno degli obiettivi dell'umanità che possa rispondere alla domanda "dove sono tutti?".

Negli ultimi anni, abbiamo assistito all'emergere di varie affermazioni riguardanti corpi di alieni trovati e la presentazione di numerosi video che catturano l'immaginazione. Tuttavia, è essenziale mantenere un senso critico e non lasciarsi trascinare troppo dall'entusiasmo di tali annunci, poiché dietro l'angolo potrebbero celarsi delle delusioni.

La ricerca scientifica continua ad essere un percorso che richiede rigore e verifica e, mentre cerchiamo risposte alle nostre domande più profonde, dobbiamo essere pronti a distinguere tra fatti solidi e speculazioni.

Restiamo affascinati dall'universo e dai misteri che cela, ma con i piedi saldamente piantati sul pianeta della razionalità.


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Immagine tratta da: Incontri ravvicinati del terzo tipo, Steven Spielberg - 1977


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